Rough And Rowdy Ways: si tratta del prodotto migliore in base al numero e alla media delle recensioni, ha ottenuto una recensione media di 4.6 con 9172 recensioni.
The Freewheelin’ Bob Dylan: medaglia d’argento per questo prodotto, la recensione media è di 4.8 con 2066 recensioni.
Highway 61 Revisited: terza posizione per questo prodotto, con una recensione media da parte degli utenti di 4.8 con 1836 recensioni.
Rough And Rowdy Ways
Miglior Prodotto
Rough And Rowdy Ways
- DESCRIZIONE PRODOTTO Doppio LP
Le recensioni degli utenti
Bentornato caro Bob, mi mancavi.
Un disco (anzi due) molto misurato, ma fortemente evocativo. Atmosfere intime e crepuscolari, avvolte da un suono essenziale e da una voce che contiene moltitudini, accompagnano testi che sono un gran bel leggere. E’ un album costruito musicalmente in sottraendo, ma questo non vale per le parole che, imponenti, scorrono come un lento grande fiume. Un po’ solo, un po’ in compagnia dello zio Walt e di amici che per la maggior parte non ci sono più, Dylan attraversa un’altra volta l’America, i suoi uomini ed i suoi simboli, raccoglie qualche osso nel deserto e ce lo mostra. E ancora una volta per il suo viaggio sceglie la strada meno battuta, e mi sorprende sempre, pur conoscendo molto bene tutta la sua musica, nota per nota. Fra blues, folk, richiami alla canzone francese (Black Rider) e qualche lascito jazz dai dischi precedenti, la sua voce (che a me è sempre piaciuta, senza se e senza ma) si appoggia ad un quasi parlato che mi riporta anche a Paolo Conte. I suoi musicisti (e penso soprattutto a Charlie Sexton e Tony Garnier) sono al suo fianco, lo guardano e attendono il suo sguardo, e si trattengono, perché sanno bene che non devono eccedere, mai. Ma non eccedere fa parte anche della loro natura; sanno far tutto col loro strumento ed è importante doverlo dimostrare? Ascoltare l’album vuol dire seguirlo leggendo i testi, altrimenti sarebbe una grave perdita. Certo, lo dice lo stesso Dylan, parole (sublimi) come quelle di una It’s Allright Ma oggi non vengono più, ma senza dubbio alcuno ci possiamo accontentare lo stesso, no? Ogni sua singola parola porta con sé un’incredibile forza, ed anche un semplice ‘forse’ ha un’aura tutta sua e pesa come una montagna. E questo vale per ieri e per oggi. Manca qualcosa? Sì, al disco un libretto coi testi non doveva proprio mancare. Leggerli sul web è terribile. E poi una mia riflessione: il suono e l’atmosfera che i musicisti hanno creato mi piace, ma se un lavoro particolarissimo come questo fosse stato affidato a Daniel Lanois, con la classe che riversò su Oh Mercy e soprattutto su Time Out Of Mind… Oggi assieme a Rough and Rowdy Ways è uscito La Strada Di Casa, il romanzo del magnifico Kent Haruf. Leggerò Haruf e mi farò accompagnare da questo disco. Questa è l’America che mi piace.
Un disco intenso e crepuscolare
Un disco intenso e crepuscolare, sussurrato con voce roca come l’ultimo Coen, con cui sarebbe bello che Dylan chiudesse la sua opera. Come al solito ci sono tre blues insignificanti, ma il resto brilla di una luce oscura e in qualche modo finale, nel suo ripercorrere la storia americana del secolo scorso. Buttate via i blues e masterizzatelo mettendo in coda Murder Most Foul, e viene fuori un disco perfetto. Per noi purtroppo c’è l’ostacolo dei testi, un fiume di parole che va letto e decifrato con pazienza. Ma, per chi lo ama, qui c’è l’ultima incarnazione di uno dei grandi artisti del nostro tempo, inafferrabile e inclassificabile, giacchè, come dice lui stesso in apertura ripetendo Walt Whitman, “io contengo moltitudini”.
Non è trai più belli
Ho comprato questo vinile per regalarlo a mio padre, fan di Bob Dylan sin da adolescente. Il vinile è arrivato in tempi brevissimi ed in perfette condizioni! Per quanto riguarda il giudizio sull’album è molto soggettivo, leggendo i commenti c’è chi lo ama e chi non lo apprezza.. io non l’ho ascoltato, mentre mio padre pensa che è indubbiamente un capolavoro come ogni cosa che scrive Dylan, però non regge il confronto con album precedenti.
The Freewheelin’ Bob Dylan
Miglior Prodotto #2
The Freewheelin’ Bob Dylan
- DESCRIZIONE PRODOTTO The Freewheelin’ Bob Dylan – Bob Dylan
Le recensioni degli utenti
Bob Dylan versione migliore
E’ uno dei migliori album di Robert Allen Zimmerman, al secolo Bob Dylan, fresco vincitore di premio Nobel. E’ pure il mio primo acquisto di un Original Master Recording su cd anzichè su vinile, proprio per testare la bontà della registrazione anche su questo supporto e devo dire che il risultato è stato sicuramente ottimo anche se, va detto per completezza, il genere musicale in questione si adatta molto bene all’incisione digitale, forse meglio ancora che a quella analogica dato che c’è una netta predominanza di frequenze alte e medioalte mentre i bassi latitano un pò. Consegna impeccabile e oggetto in perfette condizioni.
Il primo Bob Dylan scrive le regole del folk
Comprato durante un’offerta speciale di Amazon, servizio impeccabile come sempre. Cosa dire del disco? Un capolavoro assoluto della musica, un approccio alla scrittura che ha influenzato centinaia e migliaia di musicisti nel mondo, compresi i nostri Guccini e De Gregori. Un album uscito nel 1963, fortemente influenzato dagli eventi storici, ed è con uno sguardo alla storia che va riascoltato. Un titolo fondamentale da avere nella collezione di qualsiasi appassionato di musica.
Acquisto consigliato!
A mio parere un must-have della discografia di Dylan, ancora molto acustico in questo suo secondo album. La ristampa è ottima, suona veramente bene a differenza di tante altre ristampe in circolazione. La stampa è ben curata e miracolosamente il disco arriva già contenuto in una busta interna antistatica, invece della solita pessima busta di carta. Consiglio veramente l’acquisto!
Highway 61 Revisited
Miglior Prodotto #3
Highway 61 Revisited
- DESCRIZIONE PRODOTTO Kicks off with “Like A Rolling Stone” and only gets better! Also Feat. “Desolation Row”
Le recensioni degli utenti
C’è davvero bisogno di scrivere qualcos’altro?
C’è davvero bisogno di scrivere qualcos’altro? Il disco che ha cambiato non solo la storia della musica ma la società nel suo insieme, si perchè una intera generazione negli anni sessanta ha partecipata alla contestazione culturale, e Bob Dylan ne è stato il poeta portavoce più autorevole. Ma il nostro Bob, rifiutando qualsiasi etichetta o classificazione, spiazza tutti i puristi del folk(vedi il live al newport folk festival, dove Pete Seeger imbraccia un ascia per tagliare i cavi della corrente), elettrificando la sua chitarra e incitando alla sua Band “play fucking loud”. Una deflagrazione perchè Like a Rolling Stone, usa un linguaggio mai usato fino ad ora, almeno non nella musica, Dylan si rifà ai simbolisti francesi e sopratutto alla cultura Beat americana ed al suo amico Alleng Ginsberg con la sua rivoluzionaria Howl (vedi il video di Subterranean Homesick Blues). Ma questa apperente modernismo in realtà non è altro che uno scavare nel profondo della cultura americana e quella più autentica, vale a dire il Blues e la musica dei neri (T Bone Walker elettrificò il blues alla fine degli anni trenta). L’impatto di questo disco sulla scena musicale americana è immensa, direi totale perche influenza tutti: Doors, Patti Smith, Bruce Springsteen, per non citare i migliaia che hanno inciso canzoni di Bob Dylan. basta, non aggiungo altro.
una pietra miliare
Da Greil Marcus a Bruce Springsteen, il primo ascolto di “Like A Rolling Stone” è un’esperienza che non si può cancellare dalla memoria. Quel secco colpo di rullante che spalanca la strada a un suono maestoso e intrepido sembra segnare lo spartiacque di un intero universo. È così che inizia il viaggio lungo l’Autostrada 61, archetipo della via del blues: quel nastro d’asfalto che dal confine con il Canada conduce fino a New Orleans rappresenta l’eredità di un’intera tradizione, cresciuta tra il Delta del Mississippi e Chicago e cantata in almeno una dozzina di brani a partire dagli anni Trenta. Passato e futuro non sono altro che due facce della stessa medaglia, sulla Highway 61: lì tutto è già accaduto, e lì tutto può ancora accadere. Metafora perfetta per una musica le cui radici si agitano e trasformano al vento del presente, fino a diventare un’allucinazione profetica.
Il poeta cantante al suo massimo
Premetto che stiamo parlando del mio artista preferito, ma volendo essere obiettivi, credo che al di là di tutto, questo possa essere tranquillamente annoverato fra uno dei primi 10 album più influenti della storia. Bob Dylan, la cui produzione musicale (e non solo) è vastissima, raggiunge in questo album il suo apice. Il menestrello d’America ci regala delle autentiche perle, a partire da Like a Rolling Stone, arrivando fino a Tombstone Blues e Queen Jane Approximately. Personalmente il mio pezzo preferito è The Ballad of a Thin Man, una pietra scagliata contro i giornali e i media, ficcanaso e falsi, pronti a tutto pur di fare notizia (anche contro di lui). Questo disco è indispensabile per chi voglia collezionare la musica di un tempo, o scoprire da dove arriva molto di ciò che sentiamo oggi (es. Jake Bugg). Luca