Il magico potere del riordino: Il metodo: si tratta del prodotto migliore in base al numero e alla media delle recensioni, ha ottenuto una recensione media di 4.3 con 3516 recensioni.
Il Libricino della Felicità: come liberarsi dall: medaglia d’argento per questo prodotto, la recensione media è di 4.4 con 1988 recensioni.
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Il magico potere del riordino: Il metodo
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Come ti “resetto” casa e non solo
Questo libretto ci parla da molto lontano. Potete interpretare la sua suggestione complessiva come un messaggio infilato in una bottiglia e lasciato andare nel mare più aperto che si possa immaginare. Non che il testo non sia sottostato (e anche con lusinghieri risultati) alle più o meno classiche strategie di marketing, ma ci parla di una mentalità “altra” e che tale con un certo orgoglio vuole mantenersi. Premetto che sono buddista, legato a una scuola di origine giapponese, e di recente ho visitato il paese. Non mi soffermerò sul titolo che ci vorrebbe introdurre in un mondo magico, incantato, che solo chi ha visto l’ordinatissima magnificenza dei parchi di Kyoto e di Nagasaki può vagamente intendere. Ho letto, però, varie recensioni – non tutte – e comprensibilmente tra le reazioni più comuni c’era il rifiuto terrorizzato e categorico nel trovare nell’ordine una disciplina anche di ordine mentale e l’idea – opinabilissima – che il disordine permanente sia un segno di salute mentale. In alcune lo scetticismo e lo sconcerto giungono al diapason, quando l’autrice assegna al riordino della propria casa e dei propri armadi e cassetti, un disegno quasi metafisico e ne fa discendere conseguenze di ordine pratico e mentale che vanno al di là del puro e semplice obiettivo del riassetto della casa. Intendiamoci: c’è chi al disordine non oppone la minima resistenza. A lui/lei piace così, e tanto meglio. Questo libro non è diretto a loro. Dico subito che comprendo queste reazioni e non proverò a ribattere. Il pensiero dell’autrice, ci piaccia o no, è un discorso che si regge su presupposti semplici: tutto il creato è natura e tutto ciò che abbiamo vicino ci parla di noi e invia all’esterno segnali e messaggi precisi. E’ olismo allo stato puro, tipicamente orientale, nipponico in particolare. E nella formazione di questo pensiero larga parte giocano sia il buddismo – non solo – zen, che lo scintoismo. Tutto quello che ci circonda, prima o poi, in qualche modo ci appartiene e nel contempo ci opprime: bisogna trovare la “giusta” collocazione per ogni cosa, questo è il pensiero di Marie Kondo. E se migliaia di giapponesi hanno sentito il bisogno di chiamare una consulente per “farsi” mettere nel sacco quintali di roba da buttare, dobbiamo pensare che tutto questo riassettare e “resettare” casa fosse un’esigenza da soddisfare. Anzitutto, bisogna capire come sono fatte le case dei giapponesi: piccole e dal soffitto basso, si misurano in tatami (un tatami misura 90 x 180 cm) e di solito una stanza è grande 3 o 4 tatami a fronte di una casa non più grande complessivamente di 8/10 tatami. Il Giappone ha una sbalorditiva densità abitativa: 335 abitanti al chilometro quadrato, settevoltesette superiore alla media mondiale. Avrete certamente compreso il quadro complessivo in cui agisce la nostra consulente.Ma non è tutto. Nel testo più volte, Marie Kondo si è trovata di fronte a una letterale “occupazione” delle case dei suoi clienti, tale che in alcuni casi, non si riusciva più a “vedere il pavimento”. Si parla degli esiti della compulsione all’acquisto irrazionale, dell’invasione di oggetti – spesso inutili – che si acquistano durante l’arco della nostra esistenza e che colpisce noi occidentali come e soprattutto – se avete visitato Tokyo, per esempio, ve ne potrete fare un’idea – i giapponesi di giovane età e quelli più adulti appartenenti alla classe media e medio-alta. Sono loro i soggetti bisognosi che si rivolgono alle cure del metodo “konmari”. In Europa, in Italia in particolare, nonostante l’alta densità abitativa, è un altro paio di maniche. Anzitutto, immagino e spero che a casa vostra si riesca a vedere ancora il pavimento!! Altrimenti leggere e “sentire”, oltre che capire questo libro, diventa un must, se non altro per correre ai ripari, sempre che lo desideriate. Credo di intuire come e perché nell’imperativo categorico del “buttare via tutto quello che non ci fa battere più il cuore” si registri il punto di massima resistenza e di impatto emotivo e, soprattutto, quando lo esercita anche per il riordino degli armadi, dei cassetti, delle nostre librerie e persino dei ricordi personali. Qui si può discutere all’infinito senza riuscire a cavare il classico ragno dal buco. Come del resto, la questione del processo di gestione dell’intero processo di espulsione (degli oggetti destinati alla spazzatura) in un solo momento, unico e irripetibile. Il rifiuto anche solo di affrontare questo argomento e di derubricare il libro a un semplice manuale (che non è nel modo più assoluto) sia un equivoco e un po’ furbesco modo di nascondere la testa sotto la sabbia e liquidare il tutto come l’opera di una mezza matta. Ripeto, chi vuole vivere nel disordine, faccia pure, ma chi nel disordine non riesce più a trovare le cose fino a perdere anche se stesso, allora, la lettura di questo libro potrà venirgli utile. Io, per esempio, non ho avuto bisogno di leggere questo libro per vedere il pavimento delle mie stanze, e avevo già fatto da anni una separazione per categorie negli armadi e nei cassetti: l’intimo in uno o più cassetti, le camicie idem, e così via i pantaloni, come le polo, i maglioni, e le giacche con i giacconi e i cappotti. Ma io ho due armadi a quattro ante per ciascuno e una cassettiera per organizzare il tutto. E anche, se ho spesso una scrivania disordinata da paura, sono un privilegiato, in quanto a spazi. Però, incuriosito da un dettaglio della lettura di questo libro, ieri sono entrato nella mia camera da letto e ho ridotto in quattro rettangoli le calze (le ho solo lunghe) e in sedici le magliette per la pelle e poi li ho sistemati in verticale. Risultato: la sera stessa ho tirato fuori una maglietta per la pelle per andare a dormire e, per quanto poco importi che non avesse grinze e non fosse sgualcita, trattandosi di un indumento da utilizzarsi in casa, non aveva più neppure i segni del classico piegamento da “boutique” che abbiamo adottato più o meno tutti in casa. Insomma, usate il libro come desiderate, accoglietene solo le parti più interessanti o quelle che più vi soddisfano. Poi se non vi fa battere il cuore, o se addirittura lo detestate, la soluzione ve l’ha suggerita l’autrice: buttate via tutto. Più semplice di così.
Riordino: un problema da imparare a gestire
Premesso che sono un maniaco del controllo e quindi, fosse per me, passerei la vita ad ottimizzare gli spazi, credo che questo libro ponga un problema sottovalutato e da analizzare. Sicuramente acquistiamo con troppa leggerezza cose che non ci sono realmente necessarie o utili, quindi, al di là delle strategie per riordinare, è fondamentale prevenire: pensare bene se un oggetto ci serve o se abbiamo solo una momentanea infatuazione per l’idea di possederlo. Quando poi si fa un acquisto, è sempre bene individuare prima il posto dove andrà conservato. L’ideale è liberarsi di due oggetti vecchi per ogni oggetto nuovo che entra in casa, ancor meglio ragionare in termini di volume occupato, cioè – ma questa è una mia opinione – occorre liberare almeno di un oggetto dal volume uguale a quello nuovo. Tutto diventa più difficile se si hanno bambini, ma bisogna imparare a gestire. Fra i consigli applicabili che ho trovato in questo libro ricordo quello di liberarsi delle istruzioni (almeno quelle in lingua straniera) degli elettrodomestici, delle confezioni, di fare fotografie a ciò che ci dispiace lasciare e cercare di capire quali cose hanno un valore affettivo tale da volerle lasciare ai nostri eredi. Certo è tutto molto più complicato di quello che sembra, ma proprio per questo il problema è reale. Una casa più vuota è anche più vivibile, bisogna valutare anche questo. Naturalmente quando si parla di “liberarsi” di oggetti si intende venderli, regalarli o smaltirli con raccolta differenziata. Un lavoro che va pianificato ed eseguito e che aiuta sicuramente a fare ordine anche nella propria mente con conseguente beneficio generale. Libro quindi che consiglio, con l’avvertenza di leggerlo pensando a come adattare le strategie descritte alla propri realtà.
Funziona
È un libro simpatico, ricco di spunti di riflessione ed educativo! Non sono diventata una “perfettina” dopo averlo letto, ma ho imparato a gestire gli spazi che ho a disposizione con maggiore razionalità. Soprattutto ho imparato a liberarmi di tutto ciò che sovraffollava casa mia.
Il Libricino della Felicità: come liberarsi dalle
Miglior Prodotto #2
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In viaggio con e dentro te
Ringrazio di cuore Bea per aver messo in ordine, nero su bianco, tutta la serie di piccole mine a deflagrazione ritardata che negli anni abbiamo lasciato nascoste tra le innumerevoli versioni di noi stessi che cerchiamo di far coesistere nel mondo. É più di un libricino: é una chiacchierata con un’amica, paziente e amorevole ma diretta, di quelle che ti ama incondizionatamente. É un viaggio lento ma profondo in tutti i tuoi angoli nascosti. É un’esperienza coraggiosa da fare e rifare, ogni volta che serve, finché non avrai disinnescato l’ultima mina. E sarai libera. Grazie Bea!
Scalda il cuore
Ho letto questo libro immediatamente, tra una pausa e l’altra. Mi ha rapita e coinvolta in un viaggio dove le consapevolezze diventavano sempre più crude, sempre più vere, sempre più mie. Consapevolezze che oggi non ho intenzione di abbandonare e che voglio portarmi dietro, per essere la parte migliore di me stessa. Appena chiuso il libro, ho sentito un senso di leggerezza attraversami ogni centimetro della pelle. Mi ha letteralmente scaldato il cuore. Ve lo consiglio, non ve ne pentirete.
Il libricino che nn deve mancare nella tua libreria
Eh si, è proprio vero, questo libro ti illumina. La capacità della scrittrice di entrare dentro casa tua, nella tua camera, in cucina, ovunque tu sia, perché ti segue passo passo e nn ti lascia mai, ti accompagna nel tuo viaggio verso la scoperta dei tuoi nascondigli, per portarli alla luce.
Riscrivi le pagine della tua vita Tutti gli
Miglior Prodotto #3
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Bello, ma si legge in pochissimo tempo
Libro molto bello, scritto però a caratteri molto grandi quindi si legge nell’arco di qualche ora. A parte questo i contenuti sono fatti bene, un pochino ripetitivi nel susseguirsi dei capitoli, tanti esempi utili. Gli esercizi alla fine sono un buon allenamento per migliorarsi, ma non sostituiscono l’aiuto di un esperto nel settore che imposti un percorso personalizzato. Lo consiglio per una lettura leggera da spiaggia sotto l’ombrellone.
Utile
Lettura utile per acquisire maggiore consapevolezza di alcune dinamiche che muovono le nostre decisioni e comportamenti. Consiglio vivamente.
stracondigliato
Stai lavorando su te stesso e sulle tue emozioni, ottimo libro per iniziare. Complimenti alle autrici. Lettura facile e scorrevole.