La migliore marca di flauto dolce. L’unico richiesto dagli insegnanti di musica della scuola media.

Flauto acquistato per uso scolastico. Il prodotto è di buona qualità e perfetto per l’uso.

Richiesto dalla prof di musica di mio figlio, fa il suo…buon rapporto qualità prezzo

Possedendo già un flauto a digitatura tedesca (quello utilizzato nelle scuole) ho voluto acquistare uno a digitatura barocca per esercitarmi nel livello “avanzato” del flauto dolce. Il suono è migliore e più fluido rispetto a quello a digitatura tedesca (infatti è proprio caratteristica di quello barocco). La fattura è eccellente e ad un prezzo ottimo; e poi il colore e la trasparenza lo rendono davvero originale! Poi la Yamaha è una tra le migliori! Forse non è adatto per la scuola, visto che quasi sempre si consiglia quello a digitatura tedesca; ma secondo me è un valido acquisto per chi è interessato specificamente a questo tipo di flauto.

Premettendo che l’acquisto è stato effettuato per un regalo di compleanno, (undicenne) e che io non me ne intendo di musica nè suono strumenti, posso dire che nell’acquisto mi sono stati molto utili le recensioni degli altri clienti sia su questo che articoli simili della stessa azienda. Io mi limito a dare un’informazione tecnica: dalla foto qui pubblicata sembra che non abbia una custodia, invece ce l’ha è di plastica trasparente bianco-opaco. Non c’è lo scovolino per pulizia interna del flauto composto da 3 parti separabili, ma è esteticamente molto originale.

Il flauto è di buona fattura in rapporto al prezzo di vendita. Il fatto che sia trasparente lo rende anche molto piacevole alla vista. Una nota negativa è che suonando, la condensa che si forma all’interno del flauto risulta ben visibile (si vedono goccioline) e questo ne rovina un po’ l’estetica. Occhio alla diteggiatura.

Ho dato 5 stelle al rapporto qualità prezzo perché ho acquistato un flauto usato, praticamente nuovo, ad un prezzo irrisorio. Avevo bisogno di valutare le differenze tra un contralto ed un tenore e questo modello mi ha dato modo di provare l’estensione di un contralto senza spese eccesive. Si tratta del modello base della Yamaha, quello con il taglio dell’imboccatura fatto in orizzontale piuttosto che arcuato. Quindi è quello meno pregiato in quanto a timbrica, ma in effetti suona bene su tutta l’estensione. Trovo difficoltà solo nel chiudere la seconda ottava, ma fino al mi non ho problemi e di carattere detesto i suoni troppo acuti, quindi oso davvero poco. Nel complesso è un flauto che non definirei stonato, ma altri saranno più autorevoli di me. Se misurerò le fondamentali con un accordatore aggiornerò la recensione. Per ora direi che è più che buono. Solo che se si è seriamente intenzionati a suonare un flauto consiglierei la versione superiore spendendo (nuovo) un decina di euro in più. Se invece ci si accosta da completi neofiti e con qualche perplessità, io direi di lasciar perdere le diteggiature tedesche (fare conto che non esistano nemmeno se non per motivi commerciali) e scegliere un contralto barocco base come questo: i fori sono più distanziati di un soprano ma è accessibile ad un qualunque adulto. Eventuali esercizi di estensione è bene farli, inoltre suonare un contralto significa suonare su un registro più basso rispetto a quello di un soprano di un intervallo di quinta giusta. La cosa importante da sapere è che con la diteggiatura con cui un soprano suona il do alla fine della seconda ottava con il contralto si suona il fa che con il soprano si esegue come seconda nota a portavoce semichiuso. Quindi è molto meno fastidioso negli acuti che risulteranno (ovviamente) più gravi e più piacevolmente suonabili. Se avete tra le mani un soprano scolastico provate a salire oltre quel fa e se non vi garba lasciate stare. Fondamentalmente un flauto dolce si suona concentrando molte note brevi acute e dilazionando poche note gravi. La prima ottava del soprano che si suona a scuola è ingannevole, perché è troppo corta e senza la seconda più acuta non ha senso suonarlo se non per qualche motivetto trasposto chissa come. Per godersi davvero un soprano o sei un fanciullo “senza pudore” o sei un adulto che già sa suonare bene. E’ del tutto normale che si preferisca addirittura, come nel mio caso, un tenore. I fanciulli un po’ godono di conferme e un po’ vogliono fare casino, ma tenete conto che in prima media si potrebbe benissimo già possedere una licenza di solfeggio e suonare il contralto divinamente sulla sua bella letteratura barocca in cui è il flauto più gettonato. Quindi secondo me non ha senso iniziare dal soprano per chi è adulto, anche perché non è nemmeno necessario trasporre ed è stata solo una corsa al ribasso di tipo commerciale. Il soprano si suona come strumento brillante ed è normale detestare un lunghissimo sovracuto fatto solo per esercitarsi. In conclusione mi sembra che questo Yamaha YRA-28BIII sia perfetto per chi vuole cominciare con poca spesa. Se si ha il merito di suonare già abbastanza bene un soprano allora vale la pena il modello superiore sempre in ABS.

Appena arrivato ero rimasto un po’ sconcertato su alcune note F basso o sol e la..ma dopo due giorni di esercizio …ho capito come soffiare e diteggiare con attenzione e tutto è cambiato. Insomma si deve stare attenti alle prime impressioni e prove e poi okkio che basta poca saliva e condensa e cambia la sonorita’. Non sara’ come quelli in legno di marche famose (ma questo è una Garanzia Yamaha) , ma tra pregi e difetti è sicuramente un flauto vincente. Ho vari flauti dolci soprano (Moeck in Legno e altre marche e Hohner Sopranino in legno e suonicchio da svariati anni. Qualche critica sugli accessori e foglio accluso: Il Flauto arriva con le istruzioni in una decina di lingue, meno che l’Italiano (va bene conosco l’inglese e francese..ma porca miseria…almeno l’italiano). La diteggiatura con le note di riferimento si riferisce solo al Sopranino (Fa alto) e Soprano (Do classico) e non al Fa basso come il Contralto (flauto acquistato) quindi per sapere che nota si sta emettendo si deve saperlo per cultura personale…. Insomma son passato da un giudizio..3-4 stelle a 5 nel giro di 24 ore o poco piu’. Era un aquestione di regolazione del fiato e anche se si accumula un po’ di condensa…soffiando nel modo corretto , anche quella resta nel sopportabile. Invece ho notato che se si surriscalda tra le mani tende a indurirsi per smontarlo, si raccomanda una buona lubrificazione o si fa raffreddare in frigo . Insomma…dal Fa basso alle note piu’ alte sento un bel suono e il flauto e’ molto molto bello anche se in ABS.

Il flauto è intonato, e suonabilissimo (con questo vorrei tradurre il concetto che gli anglosassoni esprimono con “playability”). Di primo acchito, come già mi è successo per il suo omologo soprano, colpisce per la sonorità – come dire – agrodolce del suono, se paragonato con i flauti dritti per uso scolastico (in genere più “dolci”). Una sonorità flebile e asprigna sugli acuti, e vetrosa nelle note più basse (diciamo fino al sib): credo abbiano ragione quanti paragonano il suono della resina a quello dei flauti in avorio. Insomma, non è un suono “legnoso”, ma calza perfettamente le esigenze di chi suona repertorio settecentesco. La più gradita sorpresa è rappresentata dalla facilità nell’emettere i suoni acuti: è preciso, intonato, e richiede poca aria, forse anche grazie al taglio curvo, ispirato al design Rottenburgh. Quest’ultimo costruiva flauti con canneggio piuttiosto largo, e – qui viene un altro aspetto positivo – abbastanza corti, a beneficio di quanti hanno mani piccole. Non è uno strumento da concerto, né una fedele riproduzione di un flauto d’epoca (ne è una reinterpretazione in chiave più moderna) ma è uno strumento pratico, indeformabile, inscalfibile, potenzialmente in grado di durare una vita. Infine, anche se l’effetto finto legno non inganna ad una visione da vicino, devo dire che preferisco la finitura satinata, più gradevole per i miei polpastrelli rispetto a una liscia-vetrosa.