Avete presente lo skateboard? Le acrobazie, i viaggi attraverso la città e nei parchi? Ecco, non tutti sanno che lo skate ha anche un fratello maggiore: il longboard.
Il longboard è una variante dello skateboard, progettata per usi diversi. È più largo, lungo e pesante e la tavola è praticamente piatte (mentre nello skate è spesso concava per fare più acrobazie). Questo modello è pensato specialmente per tutte quelle discipline e attività che richiedono stabilità e ammortizzazione.
In questo articolo faremo una presentazione del longboard, di come è fatto e come funziona, per poi raccontare quali sono le attività che si possono fare con una tavola del genere.
Se stai cercando, invece, dei consigli su quale longboard acquistare, puoi provare a cercare su questa guida.
Usare un longboard, come per lo skate, richiede conoscenza e pratica, due elementi fondamentale per non farsi male e divertirsi anche un po’. Oggi lavoreremo sul primo, parlando delle diverse tipologie di tavola (deck), dei carrelli (truck), di ruote, cuscinetti e tanto altro. Se queste cose suonano nuove, difficili e un po’ strane, non temere: è più semplice di quel che sembra. Alla fine, il longboard è un mezzo di trasporto come tanti altri e, come tale, ha delle componenti che tutto sommato conosciamo già, ma che siamo abituati a vedere in modi diversi.
Dunque, senza ulteriori chiacchere, ecco una guida al longboard, il fratellone dello skate e a come usarlo al meglio.
Come è fatto un longboard?
La foto già chiarisce molti dubbi: siamo di fronte a uno strumento che è fatto da una tavola, in questo caso di legno, delle ruote, in questo caso di un bellissimo arancione, e poco altro.
In effetti la costruzione di un longboard è semplice e per niente complicata. Insieme passeremo in rassegna tutte le sue parti e spiegheremo le varianti che si possono trovare sul mercato. Perché ogni caratteristica influenza le prestazioni della tavola, che è molto sensibile, e, dunque, la rende più adatta a questa o quella attività.
Iniziamo proprio dall’assetto, ovvero dalla forma della tavola e dalla sua posizione rispetto alle ruote.
Sono 3 gli assetti più comuni per i longboard:
- Drop deck: è quello con le punte che sporgono appena appena o per nulla e, per questo, possono permettersi una posizione ‘ribassata’, sostanzialmente a livello delle ruote. Questa configurazione permette di essere facilitati durante il downhill.
- Drop through: sempre assetto basso, ma le punte sporgono di più e sono scantonate e strette.
- Top mounted: qui l’assetto è alto, quindi la tavola si trova sopra il livello delle ruote, come per un normale skateboard. Con queste tavole è più facile svoltare, ma sono meno stabili. Un esempio di tavole top mounted sono quelle a pintail o fishtail: praticamente delle tavole da surf, con le punte molto sottili.
Un vantaggio degli assetti drop è il fatto che possono essere guidati sia da una parte che dall’altra. Questo le rende particolarmente adatte per il freestyle, dato che si dovrà spesso cambiare il verso della tavola. Tuttavia, attenzione: se volete fare freestyle consigliamo di acquistare un longboard che abbia anche le punte simmetriche. Spesso, infatti, magari c’è un assetto drop, ma le punte sono asimmetriche e questo può creare sbilanciamenti durante i trick o fastidi che potremmo benissimo evitare.
La tavola, poi, può avere diversi profili: può essere flat, dunque piatta, camber, ovvero rigonfia al centro o rocker, rigonfia ai lati. Quelle col centro rialzato permettono di fare più facilmente le svolte, mentre le rocker sono più adatte per il downhill e il freeride. In generale, invece, le flat sono le più neutre e stabili, adatte soprattutto ai principianti.
Anche la flessibilità della tavola è importante: una tavola molto rigida (stiff) è più difficile da usare nel cruising e nel freestyle perché non assorbe bene gli urti del terreno. Al contrario, una mediamente flessibile è meno adatta per svolte precise e, quindi, per discipline come il downhill.
Andando oltre, abbiamo i carrelli e le ruote. Per i primi, non ci ammazziamo di dettagli tecnici e ci accontentiamo di dire che sono le componenti che uniscono le ruote alla tavola. Quando, invece, parliamo di ruote, ci sono dei dettagli non indifferenti che possono influenzare la nostra corsa:
- Diametro: ruote più grandi sono più difficili da muovere, ma, una volta mosse, saranno più facili da tenere in moto.
- Larghezza: più larghezza uguale più superficie a contatto col terreno e dunque più attrito. Con ruote grandi è difficile essere agili e fare le acrobazie.
- Durezza: la durezza individua la capacità della ruota di assorbire gli urti del terreno. Una ruota morbida li assorbe meglio, mentre una dura peggio. In genere, i valori di durezza vanno dalle 75 alle 100 atmosfere, dove 75 indica una ruota molto morbida. Anche le ruote dure sono utili, però, perché permettono più movimento e maneggevolezza della tavola.
A integrare l’azione delle ruote esistono i cuscinetti, che permettono alla ruota di continuare a rollare senza troppo sforzo. Oggi, in commercio, ci sono gli ABEC 7, 9 e 11. Più è alto è il numero, più il cuscinetto è efficiente.
Cosa puoi fare con un longboard?
Concludiamo con una breve rassegna delle attività che si possono fare con un longboard. Noterete che sono praticamente le stesse di uno skateboard e questo non deve sorprendere, data la forte parentela tra i due prodotti. In ogni caso, entrambi hanno contesti in cui eccellono e altri in cui se la cavano meno bene.
- Freeride: scendere dalle pendenze con movenze molto scenografiche.
- Downhill: scendere da alture molto pendenti. Il focus è sulla precisione e la velocità più che sulla bellezza dei gesti.
- Cruising: girare per la città su strade e marciapiedi.
- Dancing: disciplina molto coreografica che richiama il surfing.
- Freestyle: trick su trick per stupire la tua audience.
Chiaramente, in base alle loro caratteristiche, tutti i modelli di longboard hanno delle preferenze e non esiste la tavola perfetta. Però, puoi sempre trovare quella perfetta, per te.