Miglior audiolibro stephen king del 2023

1922 [Lingua Inglese]: si tratta del prodotto migliore in base al numero e alla media delle recensioni, ha ottenuto una recensione media di 4.6 con 3806 recensioni.

L’istituto: medaglia d’argento per questo prodotto, la recensione media è di 4.5 con 1766 recensioni.

It (versione italiana): terza posizione per questo prodotto, con una recensione media da parte degli utenti di 4.6 con 1647 recensioni.

1922 [Lingua Inglese]

Miglior Prodotto

1922 [Lingua Inglese]

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L’istituto

Miglior Prodotto #2

L'istituto

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Crudo e realistico. Molto bello!
Ancora una volta, i bambini di king saranno i super protagonisti del suo ultimo romanzo edito. Non dovranno però vedersela con un clown malefico che si risveglia ogni 27 anni, né con ragni giganti o con l’uomo nero delle favole, ma saranno chiamati, anzi più realisticamente costretti, a fare i conti col più temibile dei mostri che sia mai esistito……. l’Uomo! Stavolta mi sono tenuto alla larga da sinossi, quarte copertine e via dicendo, ogni pagina volevo fosse una continua scoperta, che ogni riga letta fosse un piccolo tassello che si incastonasse ai precedenti ed a quelli che sarebbero seguiti, un carico cumulativo di ansie e tensioni costanti che sfociano in rabbia ed impotenza dinnanzi ad atti compiuti da esseri che sembrano aver perso la benché minima traccia di decenza umana. La narrativa di King è come di consueto preziosa e particolareggiata anche nei più piccoli dettagli. In meno che non si dica acquisirete una certa familiarità con acronimi quali TP, TK, TP e TK positivo, test BDNF, punture e puntini luminosi, interrogatori potenziati, telepatia e telecinesi e non ultimi, con personaggi inquietanti che rivestono i ruoli più disparati all’interno di questa organizzazione segreta ma paurosamente potente. I drammatici avvenimenti che colpiranno l’esistenza del piccolo Luke e della sua famiglia ci porteranno in viaggio dal Massachusetts al Maine, ed è qui che i piccoli protagonisti del romanzo ci accompagneranno nell’Istituto. Nessuno sa della sua esistenza a parte chi vi lavora, ad anche il ficcanaso più imperterrito di tutto lo Stato non farebbe fatica alcuna a capire che è sempre bene curarsi solo degli affari propri. Non ci saranno più segreti, stanze o reparti in cui l’accesso e’ vietato; i loro occhi saranno i nostri, vivremo le loro paure, il dolore, le loro notti insonni e quelle che potrebbero sembrar soprusi e sperimentazioni finalizzati ad un bene comune, nulla sono se confrontati con il Reparto A della Seconda Casa, ben 7 piani sotto terra. Se esistesse un inferno sulla terra vedremo esattamente le stesse cose che sono al suo interno; la Ragione è bandita dentro le sue mura, e chi finisce lì non può che sperare, in realtà non hanno più neanche quella facoltà, di morir di polmonite o che l’Alzehimer consumi le loro giovani vite il più in fretta possibile. A differenza del capolavoro di IT, l’istituto pur trattando di giovani vite, e’ decisamente più realistico e crudo. Che si chiami Istituto o che si chiami collegio, che sia nel Maine o in luoghi sperduti della Siberia, in una qualsiasi parte del mondo ogni giorno ci sono decine di migliaia di piccoli innocenti invisibili che vivono ai limiti della sopravvivenza, molti hanno una speranza, tanti altri non ce la fanno. Soprusi, violenze, scomparse, traffici illegali e gli aguzzini sono sempre mostri pronti a barattare una vita per una qualsivoglia forma di guadagno o interesse superiore. L’Istituto e’ un luogo simbolico che lascia in bocca un retrogusto di amarezza e senso di impotenza assieme, ed il finale seppur apparentemente lieto non ha il sapore di una piena vittoria. Probabilmente perché quella tra il bene ed il male e’ una lotta eterna destinata a non aver mai fine Lettura assolutamente consigliata e King si conferma essere tra gli scrittori horror (e non solo) più talentuosi di sempre. E quest’ultimo suo romanzo a distanza di quasi mezzo secolo dal primo, ne è una conferma.
Il Re non delude mai
Dal Blog Sussurri d’Inchiostro Questo romanzo lo reputo un “ritorno alle origini” per molti motivi, ma il principale è per il soggetto: giovani che affrontano qualcosa di malvagio Questa volta la malvagità viene dall’uomo, come spesso accade nei suoi libri, ma è una malvagità crudele, che crede di aver ragione. Luke si ritrova scaraventato in una realtà spaventosa e surreale, dove i ragazzini, poco più che bambini, per sfuggire, anche solo per un attimo, alla loro prigionia, possono bere e fumare con qualche gettone; dove i sorveglianti sorridono per finta prima di usare i loro teaser e i pugni, e dove ragionare più in fretta degli adulti potrebbe essere l’unico modo per scappare. Il mondo all’interno dell’Istituto è tristemente relistico. Ho perfettamente immaginato una possibile struttura governativa dove tutto ciò che accade nel romanzo potrebbe stare accadendo anche in questo preciso istante. Gli esperimenti, le torture e le umiliazioni, tutto per un obiettivo misterioso e perchè questi ragazzini, Luke compreso, hanno deboli doti psicocinetiche. L’analisi della mentalità delle due parti, i ragazzi intrappolati e chi governa L’Istituto, è perfetta, si sofferma sui giusti tasti, analizza i giusti pensieri e concetti. Sono tutti personaggi tridimensionali, ognuno con il suo interessante background e con le sue sfumature; cìè chi ha più luci e chi ha più ombre, ma nessuno è solo bianco o nero. I ragazzi sono stati costretti a crescere troppo in fretta, e questa discrepanza fra la loro età e il loro comportamento è assurda, inquietante, ma frutto di ciò che subiscono. Difatti Luke e i suoi amici sono fantastici, piccoli ma coraggiosi, adulti in corpi di bambini, che affrontano la loro situazione a testa alta. Dall’altra parte, il male che emerge dalle azioni di chi controlla la struttura si nota dalla freddezza con cui iniettano sostanze nocive ai bambini, dall’indifferenza con cui usano la violenza su di loro se osano disobbedire o ribellarsi. Sono così….veri nella loro malvagità da avermi messo i brividi, perchè il loro modo di comportarsi non l’ho trovato impossibile, ma, anzi, persino sin troppo reale. La storia ingrana leggendo, e può essere pesante per chi non se lo aspetta. Inizia con Tim, e prosegue con Luke, la chiave di tutto, ma prosegue con una sorta di lentezza, con alcuni picchi qua e là, ma ogni evento prepara all’esposione finale, che io ho trovato perfetta, perchè unisce ogni puntino nel modo migliore possibile. Così come i migliori libri dell’autore, questo romanzo non è leggero e non va’ letto solo per passare il tempo. Tratta tematiche attuali, si rivolge all’esterno con una sorta di protesta verso le ingiustizie commesse dai potenti per una loro ideologia, più o meno malsana, ma soprattutto insinua al contempo il dubbio sul vero significato di “male minore”; certe azioni potrebbero salvare molto più di alcune vite, sacrificandone poche, ma anche distruggere quelle poche ma importanti vite per nulla.
Bellissimo
Lettura piacevole, scorrevole nonostante “l’importanza” del tomo. Consegna perfetta, libro in ottime condizioni ed arrivato in pochissimo tempo

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It (versione italiana)

Miglior Prodotto #3

It (versione italiana)

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Un must have
“Il terrore che sarebbe durato per ventotto anni, ma forse di più, ebbe inizio, per quel che mi è dato sapere e narrare, con una barchetta di carta di giornale che scendeva lungo un marciapiede in un rivolo gonfio di pioggia. […]in quel pomeriggio d’autunno del 1957, […]” Benvenuti a Derry. Derry è il terreno di caccia di un’entità dai mille volti che dei bambini chiamano: IT. Riassumere è impossibile, si corre l’alto rischio di minimizzare questo capolavoro, lasciare qualcosa nell’ombra. Il romanzo è, come dichiarato dallo stesso King, “l’atto conclusivo, la summa di tutta la sua narrativa precedente sull’infanzia.” It è tutti i mostri in uno! Il oltrepassa un ponticello e vede un campo che gli ricorda la favola “dei tre capretti furbetti” e così gli balena l’idea di questa storia che vede sei ragazzini e una ragazzina impegnati a combattere un mostro. Sette bambini, “nessuno dei quali accettato dai loro pari, finiti in un incubo durante una calda estate ” ( scusa Mike, ho preso in prestito le tue parole) che scoprono il valore dell’amicizia facendo dei Barren la loro tana. Billy, Ben, Beverly, Stan, Richie, Eddie e Mike costituiscono il club dei perdenti e saranno loro a dare filo da torcere a un male che ha scelto Derry come casa. Ma non è finita perché, ormai adulti, riceveranno una chiamata e dovranno onorare la promessa che fecero ventisette anni prima. It è una dichiarazione d’amore all’infanzia “Bambini, vi voglio bene, vi voglio molto bene” , è un invito a diventare adulti , e un contenitore per molti dei temi cari a King. It è anche un inno all’arte di narrare e qui la struttura narrativa complessa ma chiara mette in luce la maestria di King come scrittore. Chapeau Re. It entra con prepotenza tra i libri più belli che io abbia mai letto. Se volete leggere qualcosa in più vi rimando al commento sul blog underbrushink.blogspot.com
Quasi un romanzo di formazione: il suo capolavoro
Ho letto IT per la prima volta quando avevo 17 o 18 anni. Lo ricordavo come un bel libro, ma forse a quei tempi ero più concentrato sull’aspetto horror della trama. Rileggerlo a vent’anni di distanza è stato quasi come ricevere la telefonata da Mike in età adulta… A una certa età credo si riesca ad apprezzare maggiormente tutti gli aspetti del romanzo. Non c’è solo il terrore fra le pagine di King, ma è anzi più vivo che mai il romanzo di formazione, la descrizione minuziosa dei personaggi e, soprattutto, l’amicizia. Impossibile non ripensare a “the Body” (Stand by Me) e probabilmente è proprio in questo che King è così bravo: a descrivere l’adolescenza, l’Amicizia sconfinata che si sperimenta da piccoli e infine il percorso verso l’età adulta. Poi certo c’è l’aspetto pauroso: un mostro che prende la forma delle nostre più profonde paure è indubbiamente geniale come concetto. Viste entrambe le trasposizioni cinematografiche bisogna dire che, nonostante diverse omissioni e qualche modifica, i registi hanno fatto un buon lavoro sia nella versione degli anni ’90 che in quella più recente di Muschietti. Ciò nonostante, anche se avete avuto modo di vedere il film, non rinunciate al piacere della lettura; seppur un po’ impegnativa (circa 1200 pagine) Stephen King riesce a scrivere in modo davvero piacevole e piuttosto scorrevole: sa essere descrittivo e riflessivo, ma si perde di rado nel superfluo. Decisamente immancabile in qualsiasi libreria di casa! – P.S. Finito di leggerlo ho terminato “Tre Piani” (molto carino) e poi mi sono sentito talmente attratto da qualcos’altro di King che ho deciso di iniziare “the Stand” (L’ombra dello Scorpione) e finora direi che non c’è da restare delusi.
Un romanzo inarrivabile
Nonostante la lunghezza questo è probabilmente uno dei migliori libri che una persona possa mai leggere. Ormai siamo troppo abituati a considerare questa storia banale a causa dei film, ma posso assicurare che i film con la storia originale non c’entrano niente.Le differenze sono tantissime e anche molto importanti, la vera natura di it che viene nei film tralasciata, il modo in cui viene combattuto e persino gravi scambi di opinioni e fatti tra i personaggi che, come nel caso di Richard Tozier, non possono spesso essere apprezzati tramite i film (evito di fare spoiler). Questa storia tiene il lettore incollato, si ha spesso una forte sensazione di angoscia, di paura, ci si affeziona ai personaggi, si inizia a temere it non per quello che appare, ma per quello che è, per le sue origini in un turbinio di emozioni e sensazioni che, sicuramente, fanno del libro un capolavoro e mettono voglia nel lettore di rivivere e rileggere più volte la storia. All’inizio non diedi che una misera possibilità al libro leggendone l’estratto ottenibile su Kindle ma presto, seppur avendo letto solo il 10% del libro mi ricredetti e comprai il libro completo finendolo due mesi dopo. Consiglio ai nuovi lettori: tenere vicino mentre si legge un foglio e una penna per annotare gli avvenimenti più importanti, le date, le parole chiave e rileggerle qualche volta per non arrivare alla fine del libro dimenticandosi le prime parti. Detto questo, buona lettura!

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